Ma c'è una differenza tra l'anziano nostalgico e l'anziano depresso?
Le statistiche mostrano che una depressione clinicamente significativa è presente nel 10% della popolazione anziana, valore che sale al 40% se si considerano anche le depressioni lievi.
Il Documento di Consenso della Società Italiana di Psicogeriatria sottolinea come la depressione nella persona anziana sia fortemente invalidante ed espone l'anziano a sviluppare una condizione di fragilità e di disabilità. Gli studi scientifici, infatti, riportano chela probabilità di recupero della propria autonomia ed indipendenza nei soggetti anziani depressi è molto bassa e chel’anziano depresso ha una bassa aspettativa di vita (a due anni di distanza dalla diagnosi solo 1/3 si trova in buone condizioni di salute e oltre 1/5 è deceduto).
A conti fatti, quindi, la presenza di depressione nell'anziano espone ad un rischio di sviluppare una condizione di disabilità. Questo ancor più se sono presenti altri fattori come impoverimento dei contatti sociali e riduzione nell’attività fisica.
La principale conseguenza della presenza di una condizione di depressione nell'anziano è, quindi, l'instaurarsi di una condizione di disabilità fisica e sociale con il conseguente stato di dipendenza dai familiari coinvolti nella cura e assistenza all'anziano non autosufficiente, che si declina spesso in situazioni di sofferenza dei caregiver con sintomi di natura ansioso-depressiva.
COME RICONOSCERE I SINTOMI?
I sintomi della depressione nell'anziano vanno dai tipi sintomi della depressione adulta:
- tristezza;
- riduzione degli interessi;
- perdita di piacere per le attività abituali;
- disturbi del sonno e dell'appetito.
La depressione nell'anziano può esordire anche con sintomi meno abituali:
- senso di debolezza;
- disturbi fisici;
- dolori che non trovano spiegazione somatica;
- ansia;
- irritabilità;
- palpitazioni;
- aggressività;
- perdita di controllo;
- convinzione immotivata di essere danneggiato o ingiustamente osteggiato dagli altri.
COSA FARE?
Contatta un professionista che abbia esperienza nel trattare questo genere di difficoltà e che sia attento alla storia ed ai bisogni espressi dalla persona anziana.
Vecchiaia non è sinonimo di tristezza!
BIBLIOGRAFIA
Blanchard et al. (1994). The nature of depression among older people in inner London, and the contact with the primary care. British Journal of Psychiatry, 164: 396-402.
MajaniG., De Isabella G., (2008). Caregivers: quale aiuto a chi aiuta? Giornale italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia, Supplemento di Psicologia Applicata alla Medicina del Lavoro e della Riabilitazione , XXX, 3.
Musicco, M. Bianchetti, A. Caltagirone, C., Mecocci, P., Pirfo, E., Salvioli, G., Senin, U., Trabucchi, M., Vampini, C. (2007). Il trattamento della depressione nell'anziano. Documento di consenso dell'Associazione Italiana di Psicogeriatria. Psicogeriatria, I – Supplemento: 1-40.
di dott.ssa Maria Luisa Abbinante