Il 10 Ottobre 2017 si celebrerà per il secondo anno consecutivo la "Giornata Nazionale della Psicologia". Lunedì 9 Ottobre 2018, nell'ambito di tali celebrazioni, la dott.ssa Maria Luisa Abbinante, psicologa-psicoterapeuta, sarà a disposizione delle persone che si prenoteranno per rispondere a domande relative ai servizi offerti, tipologie di intervento, percorsi, tempi e costi. Prenota la tua visita attraverso il form che troverai in fondo alla pagina e non dimenticare di lasciare il tuo numero di cellulare!
0 Commenti
Ogni anno, alla fine delle vacanze si desidera che quella sensazione di benessere e relax conquistata non ci abbandoni tanto in fretta. Eppure alto è il rischio di riprendere quelle cattive abitudini che avevano portato all'esaurimento psico-fisico prima della partenza, tornando rapidamente a lasciarsi travolgere da mille impegni familiari e professionali. Cosa fare per combattere lo stress della sindrome da rientro? Il rientro dalle vacanze è vissuto, il più delle volte, come la fine del tempo da dedicare a sé, alo svago e al divertimento, oltreché alle cose che più ci piace fare. Ma chi ha detto che in città non si possano ricreare delle situazioni simili a quelle che tanto hanno permesso il ristoro psico-fisico durante le vacanze? Questo è un pregiudizio comune, che rischia più di tutto di generare un cortocircuito di stress negativo. Ecco che il primo obiettivo del rientro deve essere quello di organizzare delle occasioni positive, stimolanti e rilassanti: un week-end con gli amici, una cena nel locale preferito, un pomeriggio in spa, un aperitivo con le amiche, qualunque cosa vi piaccia fare. Per stare bene le persone hanno bisogno di avere una minima fonte di sollecitazione, di eustress. La presenza di stress positivo è associata ad una condizione di benessere, successo, positività, energia, mentre la totale mancanza di stimoli è negativa, poiché, a lungo andare, genera noia e apatia. Passare il week-end sul divano a ricordare con malinconia il periodo di ferie è controproducente. Secondo obiettivo sarà quello di favorire le attività all'aria aperta, come camminate al parco, giri in bici, escursioni nei dintorni. Durante le vacanze aumentano le attività all'aria aperta, che mettono in moto il corpo e favoriscono il relax e la possibilità di "staccare la spina" con il lavoro e gli impegni: perchè non provare a mantenere questa sana abitudine? Terzo obiettivo sarà dedicarsi alla cura di sé, ad esempio preparando i piatti preferiti e riprendendo l'attività sportiva, beneficiando degli effetti positivi del movimento. E al lavoro? Per mantenere nel tempo la condizione di rilassamento e benessere conquistata durante le vacanze anche al lavoro prova a:
Questi piccoli e apparentemente banali suggerimenti ti aiuteranno a concentrarti sul tuo benessere e a mantenere uno sguardo equilibrato sulle tue giornate, senza farti travolgere dalle richieste esterne. Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Capita a tutti di passare momenti difficili, in cui tutto sembra andare storto e si ha la sensazione che le energie si stiano esaurendo completamente.
Può capitare di sentirsi particolarmente inquieti, nervosi, in cerca di risposte o, al contrario, con la sensazione che sia necessario un cambiamento al più presto ma senza riuscire a comprendere la direzione da prendere. Capita, anche, che la fine di una relazione, di un amore, di un'amicizia ci lasci esterrefatti, confusi, arrabbiati, a domandarci da dove ripartire. A chi rivolgersi? In queste circostanze i primi ad accorrere in nostro aiuto sono i nostri amici, parenti, colleghi, ma non sempre i consigli e le risposte amorevolmente offerti riescono a farci stare meglio.
Altro interlocutore può essere il medico di base... ma se le cose vanno così...
Può anche capitare di pensare rivolgersi a lui...
Tante soluzioni diverse al nostro stato di malessere.
Ma siamo sicuri di avere ricevuto le risposte di cui avevamo bisogno? #VoltaPagina Hai mai pensato di rivolgerti ad uno psicologo? O sei tra quelle persone che credono ancora alla bufala "Dallo psicologo ci vanno solo i pazzi" ? I video sopra mostrati fanno parte di una miniserie promossa dall'Ordine Psicologi Lazio nell'ambito di una campagna di sensibilizzazione e promozione della professione dello psicologo.
di Dott.ssa Maria Luisa Abbinante
#VoltaPagina didott.ssa Maria Luisa Abbinante è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale. Based on a work at http://www.ordinepsicologilazio.it/voltapagina/.
Il termine resilienza viene dal latino <<resalio>> che significa saltare/rimbalzare.
In psicologia col termine resilienza si indica la capacità del soggetto di adattarsi agli eventi avversi della vita. La resilienza è, dunque, la capacità di un soggetto di mantenere un discreto livello di adattamento nonostante le circostanze sfavorevoli. Secondo Michael Rutter, la resilienza è la capacità di svilupparsi in modo accettabile, nonostante la presenza di uno stress o di un’avversità che comporta normalmente il rischio di un esito negativo. Si tratta, quindi, non solo di capacità di resistere alle avversità, ma soprattutto di capacità di superare le difficoltà: la persona resiliente, infatti, quando è sottomessa a pressioni, non soltanto resiste, ma è in grado di proteggere la sua integrità, di costruirsi ed aprirsi strade alternative. Ne sono una dimostrazione i sopravvissuti ad eventi traumatici o altamente stressanti: accanto a persone che rimangono irrimediabilmente segnate dalle esperienze vissute, ci sono persone che, al contrario, riescono ad utilizzare quelle esperienze per apprendere qualcosa di sé o dell'ambiente che li circonda. La resilienza è, in altre parole, la capacità di trasformare un'esperienza difficile, dolorosa o stressante in un apprendimento. La persona resiliente, infatti, è capace di acquisire delle competenze utili al miglioramento della qualità di vita e all’organizzazione di un percorso autonomo e soddisfacente, nonostante la difficoltà. Se l'ambiente in cui l'individuo si ritrova a vivere è ostile o non accogliente, il soggetto con una buona capacità di resilienza riuscirà ad adattarsi, promuovendo un cambiamento di sé che faciliti quell'adattamento. Si tratta, dunque, di un processo di continuo riadattamento, che la persona mette in atto di fronte alle avversità che incontra nella sua vita riuscendo a crescere e vivere “sana” pur in condizioni svantaggiate. Caratteristiche La resilienza non è statica, ma dinamica. Ogni situazione, ogni momento storico della vita di una persona o di una società porterà ad un rimaneggiamento della capacità di resilienza di ognuno. La resilienza, infatti, è il risultato dell'interazione dinamica di 3 elementi, che sono:
Per spiegare bene il concetto Anthony ha proposto la cosiddetta metafora delle 3 bambole. Se prendiamo 3 bambole composte da materiali differenti (vetro, plastica e acciaio) e diamo a ciascuna bambola un colpo di martello di pari intensità, gli effetti del colpo saranno differenti a seconda del materiale di cui è fatta la bambola: la bambola di vetro si frantumerà in mille pezzi; la bambola di plastica riporterà una cicatrice permanente; la bambola in acciaio non subirà alcun danno. Tale metafora è stata ripresa e modificata da Manciaux, che ha sottolineato che la capacità di resilienza di un individuo non dipende solo da fattori personologici, ma è il risultato dell'interazione di più fattori. Se lasciamo cadere una bambola, quindi, l’oggetto si romperà più o meno facilmente a seconda: - della natura del suolo: cemento, sabbia… - della forza del lancio: negligenza o aggressione - del materiale di cui è fatta: vetro, porcellana, pezza o acciaio. Il suolo rappresenta l’ambiente/contesto nel quale il soggetto vive (familiare, sociale e culturale); il lancio rappresenta l’evento difficile o traumatico vissuto, lo stressor; la resistenza del materiale è il livello di vulnerabilità legato alla personalità del soggetto. Strategie utili per sviluppare resilienza:
di Dott.ssa Maria Luisa Abbinante La resilienza: cos'è? didott.ssa Maria Luisa Abbinante è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale. Dopo l’approvazione della legge sulle professioni non regolamentate, lo scenario della promozione del benessere psicologico, ma ancora di più della prevenzione e cura del disagio psicologico è diventato più torbido. Come denunciato da AltraPsicologia con un manifesto (vedi immagine) capita sempre più spesso di imbattersi in materiale pubblicitario di counselor, pedagogisti, consulenti di varia natura (NON PSICOLOGI!!!!), che propongono attività ed interventi di natura psicologica e pertanto di competenza di professionisti psicologi. La disputa, che apparentemente può sembrare puramente terminologica o corporativista, è tutt’altro che superficiale o politica. La legge n. 56/89 e l’art. 33 della Costituzione Italiana riconosce la professione dello psicologo come professione sanitaria affermando che: "La professione di psicologo comprende l'uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito." Un recente studio del Consiglio Nazionale degli Psicologi, coordinato da Sandra Vannoni, presidente dell'Ordine della Toscana, mette in evidenza come la promozione del benessere psicologico e, ancor più, la cura del disagio psicologico richieda una competenza scientifica ed una preparazione metodologica rigorosa, che è propria della professione dello psicologo. Lo studio ha evidenziato, inoltre, come un intervento pseudopsicologico e improvvisato, realizzato da persone che non hanno la dovuta preparazione, nella migliore delle ipotesi può avere dei risultati incerti, ma può addirittura essere dannoso e controproducente. Chiariamo, quindi, quali sono i tratti distintivi della professione dello psicologo per meglio orientarsi nella scelta del professionista a cui rivolgersi. CHI è LO PSICOLOGO? Lo psicologo è un professionista che si occupa di prevenzione, diagnosi, sostegno psicologico, abilitazione e riabilitazione, utilizzando strumenti conoscitivi specifici della professione quali il colloquio clinico, l'intervista strutturata, i test psicologici, nel rispetto della disgnità, della riservatezza, dell'autonomia e dell'autodeterminazione delle persone che si rivolgono a lui. La professione è disciplinata dalle leggi nazionali e costituzionali (sopra citate) e dal Codice Deontologico degli Psicologi. COSA FA LO PSICOLOGO? Lo psicologo è un professionista che opera per favorire il benessere delle persone, dei gruppi, degli organismi sociali e della comunità. Si occupa di psicopatologia, ma non solo. Altre importanti aree di intervento riguardano una molteplicità di situazioni, personali e relazionali, che possono essere fonte di sofferenza e di disagio. L’attività dello psicologo ha l’obiettivo di favorire il cambiamento, potenziare le risorse e accompagnare gli individui, le coppie, le famiglie, le organizzazioni (es. scuola, azienda, ecc.) in particolari momenti critici o di difficoltà. COME SI DIVENTA PSICOLOGI? Per diventare Psicologo in Italia è necessario: - laurearsi in Psicologia (5 anni di studio); - svolgere un tirocinio post-lauream della durata di un anno; - conseguire l’Abilitazione all’esercizio della professione mediante Esame di Stato; - iscriversi all'Albo professionale. Senza l'iscrizione all'Albo non si è Psicologi, ma soltanto dottori in Psicologia. L'iscrizione all'Albo professionale è la condizione necessaria per poter lavorare ed esercitare l'attività. È possibile verificare l’effettiva iscrizione all'albo del professionista cui vi siete rivolti attraverso il sito dell’Ordine Nazionale degli Psicologi www.psy.it . di dott.ssa Maria Luisa Abbinante Dal mese di Febbraio 2013 Auser ha attivato un servizio psico-sociale sperimentale dedicato alle persone anziane residenti nel corsichese (Assago, Corsico, Buccinasco, Cesano Boscone, Trezzano sul Naviglio, Cusago), grazie al finanziamento ricevuto dalla Fondazione Banca del Monte Lombardia. Di cosa si tratta? Mission del servizio, che si propone come un intervento di prevenzione primaria e secondaria, è l'individuazione precoce del disagio emotivo e psicologico nell'anziano e la promozione di uno stile di vita attivo e partecipativo, al fine di migliorare la qualità della vita della persona anziana e preservare e mantenere più a lungo nel tempo la sua autonomia e l'indipendenza. A tal fine il servizio offre:
Chi si può rivolgere? Le persone anziane che nella loro vita quotidiana sperimentano difficoltà quali tristezza, solitudine, isolamento, scarsa voglia di intraprendere attività o di vedere persone, difficoltà di memoria e concentrazione. Come? Chiamando il numero 02/36708609 o recandoti presso la sede Auser di Corsico in via Falcone 5 potrai chiedere maggiori informazioni sul servizio e un primo appuntamento con lo psicologo. con la collaborazione della dott.ssa Maria Luisa Abbinante
L'Ordine degli Psicologi Lombardia organizza il Festival della Cultura Psicologica dal 12 al 21 Ottobre, che quest'anno avrà come tema conduttore "La ricerca del benessere". L'obbiettivo della manifestazione è avvicinare i cittadini alla psicologia e alla competenza dello psicologo, che non è un "incantatore di serpenti,", ma un professionista con una formazione scientifica frutto di numerosi anni di studio e formazione pratica, garantita dall'iscrizione ad un ordine professionale. Una delle finalità della manifestazione è proprio di dimostrare che lo Psicologo è un'esperto della mente e del comportamento umano, che si occupa di: - promozione del benessere psicologico, fornendo, al singolo, al gruppo e alle organizzazioni, gli strumenti utili a creare delle condizioni di vita che permettano il rispetto dell'individuo e lo mettano nelle condizioni di esprimere pienamente il proprio potenziale; - prevenzione del disagio psicologico, intervenendo in situazioni di rischio attraverso azioni ad hoc per evitare che il rischio si traduca in disagio conclamato; - sostegno e cura del disagio psicologico, con gli strumenti della consulenza psicologica, o delle tecniche psicoterapeutiche messe in atto dagli Psicologi con specializzazione. Nell'ambito della manifestazione sarà possibile partecipare ai momenti di workshop su tematiche di interesse comune e prenotare un colloquio gratuito con uno psicologo, che ti permetterà di avere un confronto con un esperto su una situazione di malessere personale o di un famigliare e ti orienterà alla strada migliore per risolvere il problema. La fragilità nell'anziano: la depressione e il deterioramento cognitivo. Nell'ambito delle sessioni di workshop, , la dott.ssa Abbinante presenterà il tema "La fragilità nell'anziano: la depressione e il deterioramento cognitivo". Il workshop si terrà il 21 Ottobre alle ore 17.30 presso lo Spazio del Sole e della Luna in via Ulisse Dini 7 - Milano.r effettuare modifiche. di dott.ssa Maria Luisa Abbinante
Il Tribunale di Milano si esprime in merito al dibattito sull'opportunità della figura del counselor non psicologo nell'offrire sostegno psicologico al cittadino. La sentenza ribadisce l'illeicità dell'insegnamento della pratica che prende il nome di counseling ai non psicologi. Bisogna diffidare, ed ora c'è anche una sentenza che ribadisce il concetto, da presunti counselor non adeguatamente formati per accogliere la domanda d'aiuto del cittadino. Come fare per sapere se ci si sta rivolgendo ad un professionista con una formazione adeguata? Consulta l'Albo Nazionale degli Psicologi per verificare che il professionista al quale ti sei rivolto o al quale stai per rivolgerti sia regolamente iscritto.
|
dott.ssa Abbinante
È Psicologa Consulente presso l'UONPIA (Unità Operativa di NeuroPsichiatria dell'Infanza e dell'Adolescenza) della ASST Rhodense di Garbagnate Milanese nell'ambito del Programma Innovativo Regionale “Procedura Operativa dell'emergenza/urgenza psichiatrica in adolescenza”, dove si occupa di diagnosi e trattamento di disturbi psicopatologici con esordio in adolescenza. Si occupa di valutazione e trattamento di esordi psicopatologici nell'infanzia e nell'adolescenza, di interventi di supporto della genitorialità, di sostegno psicologico a persone con malattia cronica e di prevenzione ed intervento precoce nella fragilità dell'anziano. Argomenti trattati nel sito
Tutto
Archives
Marzo 2020
|