Finite le tanto desiderate vacanze e ripreso il solito tran tran quotidiano, è alto il rischio di ritornare in fretta nell'occhio del ciclone dei mille impegni familiari e professionali, con un innalzamento dei livelli di stress che rischia di vanificare in breve tempo gli effetti positivi del maggiore riposo delle vacanze.
Cosa è lo stress? Come fare per non rimanere di nuovo sue vittime? Lo stress è una risposta non specifica dell'organismo ad ogni richiesta effettuata su di esso. Qualunque richiesta, anche la più banale, causa uno stress perchè richiede all'organismo di modificarsi ed adattarsi alla nuova condizione (sindrome di adattamento). Di fronte ad uno stimolo stressante (stressor), il soggetto cercherà una forma di adattamento: valuterà l’evento che deve essere affrontato, cercando una strategia per farvi fronte. Se, nel breve termine, sarà capace di reagire alle pressioni cui è sottoposto, recuperando la condizione di equilibrio iniziale, le pressioni possono essere considerate positive: si parla di eustress o stress positivo. Se, al contrario, le condizioni sfavorevoli supereranno le capacità e le risorse del soggetto oppure saranno prolungate nel tempo, l’individuo diventerà incapace di reagire e offrirà risposte poco adattive: questo viene definito distress o stress negativo. Il distress è associato ad un vissuto di minaccia e può essere causato da una mancanza/carenza di risorse per far fronte al problema oppure da uno stress che dura a lungo nel tempo (stress cronico). Contrariamente a quello che si può comunemente pensare, la totale mancanza di stress è negativa, poiché è associata ad una situazione di letargia, apatia, mancanza di entusiasmo, noia. In una situazione di benessere, infatti, l'individuo deve avere una minima fonte di sollecitazione, di eustress, che lo stimola. La presenza di stress positivo, di eustress, è associata ad una condizione di successo, positività, energia. Come faccio a distinguere uno stress positivo ed uno stress negativo? La percezione dello stress è fortemente soggettiva ed è mediata sia dalle caratteristiche dello stressor, che dalle caratteristiche e risorse del soggetto. Tanto più la fonte di stress è intensa o prolungata nel tempo, tanto più questa causerà un disagio nelle persone. Due persone nella stessa situazione, invece, avranno una capacità di fronteggiare lo stress completamente differente, che dipenderà dalle caratteristiche personali, che porteranno ciascuno a privilegiare un tipo di risposta piuttosto che altre, in base a ciò che sa fare meglio o alle proprie esperienze personali. Un ruolo importante è, inoltre, svolto dagli gli apprendimenti, che determinano la possibilità di riproporre strategie che si sono già rivelate efficaci in passato.
Ma che cosa è l'adattamento? In che cosa consiste?
Ogni volta che uno stressor perturba l'equilibrio, l'organismo cerca di ritrovare l'omeostasi, ovvero l'equilibrio perduto, attraverso reazioni fisiche, mentali, neurofisiologiche. Le possibili risposte allo stress possono essere:
L'adattamento è un'attività complessa e consiste nella messa in atto di azioni finalizzate alla gestione o soluzione dei problemi, alla luce della risposta soggettiva suscitata dagli eventi fonte di stress. Le azioni volte ad accrescere l'adattamento potranno essere rivolte sia al soggetto, che modificherà qualcosa nel suo funzionamento attuale per consentire il raggiungimento di un nuovo equilibrio, sia all'ambiente, che sarà modificato o riorganizzato alla luce delle nuove esigenze. Si parla di sindrome generale di adattamento proprio per indicare la risposta del soggetto ad una situazione di stress. Tale sindrome si articola in tre fasi:
Suggerimenti per migliorare la capacità di far fronte allo stress al lavoro
di dott.ssa Maria Luisa Abbinante
Penso che sia stress... didott.ssa Maria Luisa Abbinante è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
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Ogni anno, alla fine delle vacanze si desidera che quella sensazione di benessere e relax conquistata non ci abbandoni tanto in fretta. Eppure alto è il rischio di riprendere quelle cattive abitudini che avevano portato all'esaurimento psico-fisico prima della partenza, tornando rapidamente a lasciarsi travolgere da mille impegni familiari e professionali. Cosa fare per combattere lo stress della sindrome da rientro? Il rientro dalle vacanze è vissuto, il più delle volte, come la fine del tempo da dedicare a sé, alo svago e al divertimento, oltreché alle cose che più ci piace fare. Ma chi ha detto che in città non si possano ricreare delle situazioni simili a quelle che tanto hanno permesso il ristoro psico-fisico durante le vacanze? Questo è un pregiudizio comune, che rischia più di tutto di generare un cortocircuito di stress negativo. Ecco che il primo obiettivo del rientro deve essere quello di organizzare delle occasioni positive, stimolanti e rilassanti: un week-end con gli amici, una cena nel locale preferito, un pomeriggio in spa, un aperitivo con le amiche, qualunque cosa vi piaccia fare. Per stare bene le persone hanno bisogno di avere una minima fonte di sollecitazione, di eustress. La presenza di stress positivo è associata ad una condizione di benessere, successo, positività, energia, mentre la totale mancanza di stimoli è negativa, poiché, a lungo andare, genera noia e apatia. Passare il week-end sul divano a ricordare con malinconia il periodo di ferie è controproducente. Secondo obiettivo sarà quello di favorire le attività all'aria aperta, come camminate al parco, giri in bici, escursioni nei dintorni. Durante le vacanze aumentano le attività all'aria aperta, che mettono in moto il corpo e favoriscono il relax e la possibilità di "staccare la spina" con il lavoro e gli impegni: perchè non provare a mantenere questa sana abitudine? Terzo obiettivo sarà dedicarsi alla cura di sé, ad esempio preparando i piatti preferiti e riprendendo l'attività sportiva, beneficiando degli effetti positivi del movimento. E al lavoro? Per mantenere nel tempo la condizione di rilassamento e benessere conquistata durante le vacanze anche al lavoro prova a:
Questi piccoli e apparentemente banali suggerimenti ti aiuteranno a concentrarti sul tuo benessere e a mantenere uno sguardo equilibrato sulle tue giornate, senza farti travolgere dalle richieste esterne. Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale. |
dott.ssa Abbinante
È Psicologa Consulente presso l'UONPIA (Unità Operativa di NeuroPsichiatria dell'Infanza e dell'Adolescenza) della ASST Rhodense di Garbagnate Milanese nell'ambito del Programma Innovativo Regionale “Procedura Operativa dell'emergenza/urgenza psichiatrica in adolescenza”, dove si occupa di diagnosi e trattamento di disturbi psicopatologici con esordio in adolescenza. Si occupa di valutazione e trattamento di esordi psicopatologici nell'infanzia e nell'adolescenza, di interventi di supporto della genitorialità, di sostegno psicologico a persone con malattia cronica e di prevenzione ed intervento precoce nella fragilità dell'anziano. Argomenti trattati nel sito
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Marzo 2020
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